Bitcoin Train
Bitcoin Train Podcast
Fermata #126 - I nuovi scenari del mining
Anteprima
0:00
-1:48

Fermata #126 - I nuovi scenari del mining

L'Africa in prima linea per gli investimenti sul mining. Il Mit ammette che Bitcoin può avere effetti positivi sull'ambiente. Cambridge fa dietrofront: "Abbiamo sovrastimato le emissioni"
Africa, Stati Uniti e Cambridge: le novità sul mining

Il continente africano ha tutte le potenzialità per diventare il leader mondiale del mining. Le sconfinate risorse energetiche di cui dispone vengono sfruttate da secoli dalle economie sviluppate, ma Bitcoin potrebbe spostare gli incentivi a favore degli abitanti locali. La diffusione delle minigrid (approfondite in seguito, nda) può offrire accesso all’energia elettrica a larghe fasce della popolazione che abitano in aree remote, ma la loro costruzione incontra forti ostacoli di sostenibilità economica: qui entra in gioco Bitcoin.

Negli Stati Uniti il Massachusetts Institute of Technology (Mit) fa dietrofront sul mining e ammette che può avere anche dei benefici per l’ambiente: mitigazione del gas flaring, stabilizzazione delle reti elettriche, espansione delle reti alimentate da fonti rinnovabili ed economie circolari che riutilizzano il calore in eccesso degli ASIC. A Washington, poi, è stato formato il Digital Power Network: un nutrito consorzio di miner statunitensi che ha l’obiettivo di promuovere il mining di Bitcoin come catalizzatore per gli investimenti nelle energie rinnovabili e nella stabilità della rete elettrica.

Il Cambridge Centre for Alternative Finance (CCAF) - autore del più volte citato Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index (CBECI) - fa mea culpa e riconosce la necessità di rivedere le stime sulle emissioni legate alla generazione di energia elettrica per il mining di Bitcoin.

Daniel Batten, il ricercatore ambientalista che con il suo modello ha da tempo superato quelli di Cambridge, aggiorna numeri e stime.

Questo post è per abbonati a pagamento.