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mag 19Messo Mi piace da Federico Rivi

Ciao Fede, non so se vedrai mai questo commento 😅 sto approfondendo il tema ma c'è qualcosa che non mi torna. Come hai detto, l'emissione di debito non significa necessariamente stampa di denaro, ma lo diventa nel momento in cui il debito viene acquistato dalle banche centrali (che per acquistarlo stampano denaro). Tuttavia, non sarebbe più giusto limitarsi alle vendite nel mercato primario per stabilire se il debito è acquistato dalle banche centrali? Nell'articolo parli di QE, che però permette di acquistare debito indirettamente: con il QE la Fed compra Treasury dalle banche per rimpolpare le loro riserve e permettere loro di concedere più prestiti, ma a quel punto il debito federale è già stato acquistato da qualcun altro che ha già finanziato lo Stato. In altre parole, quando la Fed fa QE e compra le Treasury dalle banche, queste banche (o altre prima di loro) hanno già prestato soldi allo stato. Possiamo quindi davvero usare il dato attuale di detenzione del debito per dire che le banche centrali hanno finanziato le spese militari? Grazie!

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Ciao! Sì, la risposta è affermativa. Cambia unicamente la natura diretta o indiretta del finanziamento. Quando la banca centrale compra i Treasury già acquistati dalla banca commerciale crea liquidità dal nulla, la quale viene poi utilizzata come base monetaria da parte della banca commerciale e subisce un effetto moltiplicatore per via della riserva frazionaria. Se da un lato è vero che solitamente la banca centrale non compra direttamente i bond in fase d'asta, dall'altro immette liquidità generata dal nulla tramite il settore commerciale, incentivando quest'ultimo all'acquisto ancora maggiore di titoli di stato. Per questo il dato di detenzione del debito da parte delle banche centrali può essere utilizzato, ed è persino ultra-conservativo nel valutare il finanziamento indiretto alla spesa pubblica, perché non tiene conto dell'effetto moltiplicatore della riserva frazionaria delle banche commerciali.

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nov 13, 2023Messo Mi piace da Federico Rivi

Grazie Federico, è sempre un piacere leggerti. Mi permetto un consiglio costruttivo. Noi sappiamo che il debito pubblico USA è aumentato principalmente per i motivi che hai riportato. Ma è ben noto che dare informazioni senza contesto permette di manipolare l'informazione stessa. Quindi, nel nostro caso, i detrattori potrebbero obiettare: "Se io guardo al debito USA nel periodo 1960-2020, vedo una crescita uniforme e costante, per cui tra guerre e debito vi è al più correlazione, ma non causalità". Potrebbe essere una buona idea stroncare queste critichi sul nascere, ad esempio mostrando un grafico del debito su lungo periodo ed evidenziare (i.e. "zoomare" ) i picchi in concomitanza con le guerre.

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Vero, avrei potuto aggiungere anche un grafico che mettesse in evidenza i picchi. Grazie del commento. I dati specifici relativi all'emissione di debito per ogni guerra citata erano finalizzati anche a questo, a non far credere che la sola guerra faccia crescere il debito, ma che ne è comunque un driver importante.

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nov 11, 2023Messo Mi piace da Federico Rivi

Ottimo articolo, ripercorre in poche righe la storia finanziaria della nostra attuale civiltà, spiegando i retroscena delle guerre,ancora una volta causate da élite bancarie per il mero fine di acquisire più credito sui beni, risorse e servizi del nostro comune pianeta. Complimenti all'autore del post.

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Grazie mille.

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