6 Commenti

articolo interessante.

Due precisazioni tengo a fare:

1- Joseph lubin non è co-fondatore di ETH,ma socio finanziatore. I due fondatori di Ethereum sono vitalik buterin & gavin wood.

2- il fork conosciuto anche oggi come ETH è stato creato non per riprendere i fondi persi,ma perché quando hanno trovato il bug che ETH Classic aveva,hanno sviluppato quella che conosciamo oggi con un codice diverso da quello che presenta la prima.

L'articolo è interessante,a parere mio alcune diciture sono fuorvianti rispetto alla concretezza delle cose ma rispecchiano invece il tuo punto di vista sulla differenza e approccio alle chain. Comunque complimenti per l'articolo.

Expand full comment
author

Grazie, perdonami per il ritardo nella risposta ma eccomi:

1) Possono esserci anche altre definizioni per Lubin - nel senso che nel processo di fondazione ognuno ha avuto un ruolo specifico - ma è lui stesso a definirsi co-fondatore di Ethereum (bio di Twitter).

2) Il bug non era d ETH Classic, che funzionava, ma dello smart contract della DAO, bug che è stato scovato e tramite il quale i fondi sono stati spostati. La scelta di forkare e riprendersi i fondi spostati - chiamando "Classic" l'Ethereum originale - è stata una scelta politica che ha irrimediabilmente violato per sempre l'assunto di inviolabilità della blockchain dell'attuale Ethereum.

Expand full comment

Ciao Federico, complimenti per l'articolo...mi chiedevo: se con ethereum più eth = maggiore potere decisionale non si potrebbe fare lo stesso paragone con bitcoin per quanto riguarda la potenza computazionale? ovvero investo più soldi in mining ed ho più peso all'interno della governance? mi sono perso qualcosa? scusa la domanda da niubbo

Expand full comment
author

Ciao, figurati. No non è la stessa cosa. Se ipoteticamente un miner possedesse il 100% della potenza computazionale comunque non potrebbe cambiare le regole di Bitcoin, i nodi rifiuterebbero comunque i suoi blocchi invalidi. La maggioranza dell’hashrate, nel caso del 51% attack, può dar luogo al massimo a un attacco di DDoS (cioè il miner che produce blocchi vuoti non inserendo intenzionalmente le transazioni per negare il servizio) o a un tentativo di double spending con un indirizzo che controlla. Le regole del protocollo e l’approvazione delle transazioni sono responsabilità dei nodi, il miner non fa altro che ordinare cronologicamente le transazioni e scriverle nei blocchi.

Expand full comment
mag 28, 2022·modificato mag 28, 2022

Trovo l’articolo estremamente interessante e ti ringrazio. Faccio però una ulteriore considerazione. ¿Essendoci dentro Ethereum una moltitudine di istituzioni “old style”, può un investitore di lungo termine sentirsi più “sicuro” del fatto che tale Blockchain rimarrà in vita mantenendo ì propri risparmi al sicuro, nonostante i problemi che hai elencato?

Insomma il senso è: il mio portafogli sì è per la maggior parte in Bit, ma nella mia breve vita da risparmiatore non mi interessa più di tanto fare il Don Chisciotte e una parte in ETH la posso benissimo considerare se credo possa far moltiplicare il mio investimento, da ribilanciare poi di nuovo in Bit.

Expand full comment
author

Grazie Paolo.

Posto che nessuno ha la sfera di cristallo, tantomeno io, a titolo del tutto personale non mi sentirei molto sicuro sulla vita di un protocollo che è già stato violato e manipolato: il principio di immutabilità è già stato rotto.

Poi capisco il tuo ragionamento: il fatto che ci siano istituzioni finanziarie dietro è innegabile, questo può beneficiare al prezzo ai fini della speculazione? Questa è una valutazione che devi fare tu ed è una domanda a cui non ho risposta. E anche se l'avessi non potrei dartela perché non sono autorizzato a dare consigli finanziari :)

Expand full comment