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Fermata #129 - Come calcolare l'hash rate
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Fermata #129 - Come calcolare l'hash rate

In un intervento al Proof-of-Work summit di Praga, l'imprenditore e sviluppatore Jameson Lopp ha spiegato come calcolare al meglio l'hash rate, metrica chiave per conoscere lo stato del mining

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Una delle metriche più utilizzare per valutare lo stato di salute del mining è la sua potenza computazionale: in termini più appropriati, l’hash rate. La crescita di quest’ultimo indica che gli ASIC collegati alla rete sono aumentati o sono diventati più efficienti, migliorando la sicurezza del network. Più l’hash rate aumenta, più diventa dispendioso provare a controllare la maggioranza della potenza computazionale per provocare disservizi alla rete. Viceversa, minor hash rate implica minor sicurezza.

Questa metrica importante, tuttavia, non viene misurata in modo accurato. Come dimostrato pochi giorni fa dall’imprenditore e sviluppatore Jameson Lopp al Proof-of-Work Summit di Praga, oggi il margine di errore nel calcolo dell’hash rate è piuttosto ampio.

Misurare l’hash rate: un gioco di probabilità

Essere in grado di trovare il dato sull’hash rate ed essere sicuri al 100% della sua precisione non è possibile. Questo per una serie di ragioni:

innanzi tutto, il mining è intrinsecamente probabilistico. Ogni tentativo di minare un nuovo blocco è essenzialmente un tiro a dadi, come spiegato nella fermata #83. Anche se la potenza di calcolo rimane costante, il numero effettivo di blocchi minati in un determinato periodo può variare notevolmente. A questo si aggiunge il fatto che il numero di ASIC coinvolti nel mining è costantemente variabile.

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