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Fermata #61 - Miccoli (Conio): "La regolamentazione è troppo invasiva"

“Lightning lo stiamo studiando, ci piace anche Algorand". Dall'adozione istituzionale di Bitcoin fino ai legami di Bankman-Fried (FTX) con la politica USA. Dialogo con Christian Miccoli, ad di Conio

E’ stata la prima azienda in Italia a integrare la compravendita di bitcoin nell’Internet Banking grazie alle partnership strette con Hype e Banca Generali. Si è distinta anche e soprattutto come servizio di custodia, fornendo ai propri clienti un wallet multisig 2-3 in cui una chiave è detenuta dall’utente, una dall’azienda e una da una terza parte. Sto parlando di Conio, il cui fondatore e amministratore delegato Christian Miccoli è un nome già noto nel mondo della finanza. In passato ha lanciato in Italia Conto Arancio di Ing Direct ed è stato ad e presidente di Che Banca!

Sono andato a intervistarlo e il risultato è un dialogo che spazia dall’adozione istituzionale di Bitcoin ai suoi casi d’uso, dalla valutazione di possibili “altcoin” al valore della privacy, fino a temi come la regolamentazione e il destino degli exchange centralizzati.

Per comodità ho suddiviso l’intervista in tre sezioni:

  1. Adozione istituzionale e compliance;

  2. Lightning Network e altcoin;

  3. Exchange e truffe.

Qui puoi ascoltare un estratto gratuito di Bitcoin Train Podcast!

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1) Adozione istituzionale e compliance

Qual è lo stato dell’adozione bancaria e istituzionale oggi?

Oggi le banche sono spaventate da Banca d'Italia che, a giugno di quest'anno, ha emesso una circolare che ha un po’ rallentato il processo di adozione. Il senso era: “Noi siamo contrari a tutti i token che non siano garantiti da riserve dirette della banca”. Quindi in pratica ti dice: “Io a tutte le cripto sono contraria, se tu le vuoi proprio implementare ovviamente non te lo posso vietare”. E’ una cosa paradossale questa perché il problema non è di Bitcoin. Il problema di quest'anno riguarda gli exchange e i servizi di lending che si sono rivelati degli schemi Ponzi.

Quindi gli istituzionali stanno lasciando il mercato?

No, l'interesse rimane uguale. Dal punto di vista di una banca è quasi meglio che ci sia una riduzione delle quotazioni perché se deve lanciare un servizio preferisce farlo quando il mercato è basso rispetto a quando è alto, così i clienti hanno più probabilità di guadagno nel tempo. La circolare di Banca d’Italia diciamo che ha rallentato il processo ma non lo ha fermato.

L'adozione tramite banche e servizi regolamentati, per il cliente, è sicuramente un’adozione compliant , quindi controllata. Se un domani le democrazie in cui viviamo diventassero più autoritarie la conoscenza dei patrimoni in bitcoin da parte dello Stato rappresenterebbe un pericolo. Inoltre uno dei principali vantaggi di Bitcoin è quello legato alla tutela della privacy tramite lo pseudonimato. Incrementando l’adozione compliant, dove finisce questa caratteristica?

Se tu speravi di rimanere anonimo e quindi hai aperto qualche anno fa il conto su Binance, oggi ti sei preso una fregatura grande come una casa perché Binance è andata dal nostro regolatore scodinzolando e iscrivendosi subito all’Oam1. E’ molto meglio operare con un servizio che applica le leggi rispetto a un servizio che finge di non applicarle e poi invece lo fa.

Però Binance è sempre un servizio centralizzato. Il confronto è con chi sviluppa software open-source permettendo la compravendita peer-to-peer.

Se gestisci i bitcoin in modo completamente autonomo, comprandoli in contanti, avendo il tuo nodo, nessuno verrà a prenderti. Hai però qualcosa che nessuno mai ti accetterà come forma di pagamento perché quei bitcoin saranno considerati fondi illeciti, per cui sarà molto difficile riportarli nel circuito finanziario normale. Hai lo stesso problema che ha lo spacciatore che ha fatto soldi in contanti.

E’ tecnicamente molto difficile fare la distinzione, specialmente con Lightning Network. Ci sono poi servizi che già oggi permettono di comprare beni e servizi con bitcoin non associati a un’identità. Su Bitrefill ad esempio si possono comprare buoni con bitcoin passati da CoinJoin senza problemi.

E’ vero nel breve ma il trend è quello di rendere la regolamentazione più forte e di chiudere man mano le scappatoie che ci sono. Gli ostacoli tenderanno ad aumentare, non a diminuire. Se ancora oggi te la cavi in qualche modo, rischi tra due anni di non cavartela più.

Non c’è alternativa alla compliance?

Non è compito di un’azienda decidere le leggi. L’azienda prende le leggi e le applica. Le regole vengono stabilite dallo Stato, dalla politica, ecc. Noi cittadini semmai possiamo criticarle e dovremmo farlo molto di più. Soprattutto sull’antiriciclaggio si è andati molto oltre a quello che dovrebbe essere tollerabile per una persona normale.

2) Lightning Network e altcoin

Conio ha intenzione di implementare il Lightning Network?

Lo stiamo studiando con grande attenzione e in realtà non abbiamo ancora deciso definitivamente di integrarlo per una valutazione di costo-beneficio. Con Bitcoin utilizzato oggi prevalentemente come riserva di valore non è un grande vantaggio, perché se voglio conservare i bitcoin è più adeguato inviarli on-chain. E se può esserci un vantaggio iniziale in termini di minori commissioni nel momento in cui il cliente acquista, dovendo poi rimandare i bitcoin on-chain quel vantaggio svanisce.

Se volessi semplicemente pagare una pizza in bitcoin ma sul momento non li avessi, comprandoli via Lightning e spendendoli direttamente non passerei on-chain.

Questo è un punto chiave. Dipende molto dal comportamento di utilizzo del cliente. Se fa uso di Bitcoin anche per le transazioni quotidiane allora è probabile che Lightning dia un vantaggio. Se invece compra Bitcoin per conservarlo nel lungo periodo, Lightning interessa meno.

Recentemente hai dichiarato che per ora Conio lavora solo con Bitcoin ma che progetta “di allargarsi ad altre criptovalute, guardando solo a prodotti seri”. Puoi definire “prodotto serio”?

Diciamo che cambio idea ogni giorno (risate, nda), in questo momento sono tentato di rimanere solo su Bitcoin. La questione è la seguente: abbiamo una forte pressione dal mercato per allargare l'offerta ad altre valute ed essendo noi un'azienda dobbiamo seguire il mercato. Anche se adesso è tutto da vedere perché, con quello che è successo quest’anno nel mondo cripto, credo che questa spinta a volere a tutti i costi altre criptovalute potrebbe ridursi parecchio, soprattutto da parte delle banche.

Quindi la vostra attenzione verso cosa potrebbe dirigersi?

Vanno valutati due ambiti diversi. Se si parla di riserva di valore come Bitcoin non c’è quasi niente, regna incontrastato. Inoltre credo che per questo caso d’uso resti insuperabile la base della Proof-of-Work.

Dopodiché le blockchain in generale possono consentire di fare innovazione nel settore finanziario per altre cose che non riguardano il concetto di riserva di valore. Secondo me ci sono blockchain che sono superiori a Bitcoin nelle performance pratiche: una che a me piace è Algorand. Permette di fare transazioni in 2/3 secondi e una volta che arriva la prima conferma è definitiva. Ha delle commissioni ridicole, un millesimo di euro, e ha la capacità di gestire un’enorme quantità di transazioni al secondo…

…le transazioni veloci e con commissioni quasi inesistenti si possono fare anche su Lightning Network…

…non sono del tutto d’accordo perché Lightning è un layer-2, Algorand è un layer-1. Lightning è estremamente complicato e difficile da trattare, Algorand no. Su Algorand posso poi trattare digital asset nativi e riesco a programmarli con smart-contract in maniera agevole. Su Lightning non mi sembra…

…e quale sarebbe il vantaggio reale di fare queste operazioni su Algorand, considerando che stiamo parlando di una “blockchain” che risponde a un numero di attori molto ristretto, anziché su un database centralizzato?

Non è tutto bianco e nero. Da una parte c’è la governance di Bitcoin che è tra le migliori dal punto di vista della decentralizzazione. Dall’altra c’è il sistema totalmente accentrato, la Banca centrale. Nel mezzo ci sono vari gradi intermedi e secondo me le blockchain ti danno un'apertura molto superiore a qualsiasi sistema proprietario. Dal sistema Swift ti possono buttar fuori da un momento all'altro. In Algorand è molto più difficile arrivare a farlo.

La censura però è molto significativa. Basti pensare anche solo ad Ethereum che in teoria dovrebbe essere persino più decentralizzata di Algorand. Vitalik Buterin pubblica le roadmap sui futuri aggiornamenti alla rete come se stesse parlando della sua azienda, più della metà dei validatori sono OFAC-compiant… Pensi comunque che si tratti di un grado di libertà d’azione superiore a quello del mondo finanziario già regolato?

Certo, anche se lascerei da parte l’aspetto regolato-non regolato, perché purtroppo arriveranno a regolare anche tutto il settore cripto. Hanno già cominciato: l’applicazione dell’antiriciclaggio a tutti i Vasp2 secondo me è una cosa a cui l’opinione pubblica dovrebbe iniziare a ribellarsi un po’. Perché è vero che aiuta a controllare i delinquenti ma è anche vero che limita la libertà di tutti. Capire dove tracciare la linea di demarcazione non dovrebbe essere responsabilità di qualche tecnico in Banca d’Italia o nel Tesoro, dovrebbe essere il pubblico a deciderlo. In questo momento ci hanno espropriato dei nostri soldi, anche in banca. Prova a ritirare 20.000 euro: ti fanno tantissime domande e se non li convinci arriva la finanza…

…pratiche simili saranno controllate anche nel mondo blockchain.

Certo. Abbiamo un problema di regolamentazione troppo invasiva e applicata in una maniera per cui gli operatori sono costretti a fare cose antipatiche nei confronti del cliente. La regolamentazione è già arrivata e sta peggiorando.

3) Exchange e truffe

Come si evitano casi come quello di FTX?

Sam Bankman-Fried (ex ceo di FTX, nda) è un truffatore fortemente collegato alla politica americana, molto vicino all'élite democratica. Questo personaggio era dentro a tutte le Commissioni per la protezione dei consumatori e degli investitori. Ci sono dei collegamenti indiretti con la Sec3 tramite i genitori di Caroline Ellison, la ragazzina che gestiva Alameda, ecc. Quei due sono quasi certamente teleguidati: qualcuno li ha piazzati lì e ha fatto in modo che FTX andasse bene facendo piovere soldi. Quindi qui il mondo cripto non c’entra niente. Questo è un clamoroso caso di malaffare politico americano.

Il mondo cripto è però lo strumento utilizzato ad arte per portare a termine la truffa. Il token FTT creato dal nulla ne è l’esempio.

Certo. Questa è stata una truffa e già esistono tutte le leggi per mettere in galera i truffatori. Il fatto che ci sia stato un truffatore non vuol dire che io debba appesantire la regolamentazione sulle criptovalute, sono due cose che non c’entrano niente l’una con l’altra. Un truffatore deve finire in galera e ci sono già le leggi per renderlo possibile. Punto. Oggi il dibattito viene deviato sul mondo cripto perché è un modo comodo di nascondere il problema vero: la terrificante corruzione dell’entourage del partito democratico statunitense.

Dopodiché, il modo migliore per fregare la gente nel mondo cripto è creare un exchange. Nel settore bancario hai un'assoluta separazione tra chi gestisce il mercato, chi parla con il cliente e chi custodisce i suoi asset. Il rapporto con il cliente viene gestito da una banca. Quando il cliente vuole comprare dei titoli l'ordine viene trasferito alla Borsa che lo esegue. Successivamente i titoli vengono rimandati alla banca con addirittura un sub-depositario, il Monte Titoli. Questo bene o male funziona. Nel mondo cripto, invece, tutte queste cose sono fatte da un'unica entità, l’exchange. Questo si prende i depositi in euro/dollari, fa il mercato, inventa i token, li emette sul mercato e li custodisce. Se tu fai tutte queste cose insieme il potenziale per fregare il cliente è gigantesco.

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Per non delegare la responsabilità della custodia a terze parti, come gli exchange, è necessario proteggere autonomamente le proprie chiavi private e il modo più sicuro per farlo è offline. Per questo esistono i signing device: dispositivi privi di connessione Internet studiati appositamente per proteggere le chiavi private.

Il preferito di Bitcoin Train è BitBox02, prodotto da Shift Crypto. Il codice sorgente è completamente open-source e, a differenza degli altri principali signing device sul mercato, consente il backup e il ripristino della seed-phrase anche tramite una micro-SD. E’ disponibile sia nella versione Multi Coin che in quella Bitcoin-only (consigliata).

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Online su YouTube la live di lunedì scorso con Massimo Musumeci

Di seguito la nuova puntata dei video-approfondimenti live dedicati al tema della settimana di Bitcoin Train sul canale YouTube di Massimo Musumeci, fisico, ricercatore Bitcoin ed esperto di privacy e sicurezza informatica. Questa settimana, prendendo spunto dalla prima piuntata di Stampa & Bitcoin, si è parlato del rapporto tra Bitcoin e media generalisti.

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