Fermata #273 - Gli Usa fanno "Quadrato"
Square offre la possibilità ai 4 milioni di commercianti americani che la utilizzano di accettare bitcoin nella propria attività: sliding doors o aspettativa prematura?
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Square, la piattaforma di pagamenti di quella Block fondata da Jack Dorsey, ha attivato l’integrazione dei pagamenti in Bitcoin per i suoi commercianti negli Stati Uniti. A partire dal 10 novembre scorso, oltre 4 milioni di merchant che utilizzano i terminali Square possono accettare Bitcoin come metodo di pagamento nei loro punti vendita, con zero commissioni di transazione fino al 2027.
La nuova funzionalità, denominata Bitcoin Payments, implica l’utilizzo del Lightning Network per pagamenti istantanei e massima flessibilità di incasso: ogni venditore può scegliere se ricevere l’importo in Bitcoin o in dollari sul proprio conto. In pratica, Square ha eliminato gran parte della complessità tecnica, consentendo ai negozianti di accettare bitcoin direttamente dal Pos esistente e di convertire automaticamente gli incassi in valuta tradizionale o mantenerli in satoshi a seconda delle proprie preferenze.
L’offerta di lancio è particolarmente allettante per gli esercenti: nessuna commissione fino al 31 dicembre 2026. Dal 1° gennaio 2027 verrà applicata una tariffa flat del 1% per transazione, comunque inferiore ai costi dei circuiti tradizionali come Visa, Mastercard o Amex (che vanno tipicamente dall’1.5% al 4% a seconda dello Stato).
Jack Dorsey ha sintetizzato l’implementazione su X: “I nostri venditori possono ora ricevere da bitcoin a bitcoin, da bitcoin a fiat, da fiat a bitcoin, o da fiat a fiat”.

Da segnalare che la nuova funzione Bitcoin Payments inizialmente è disponibile solo per transazioni in presenza, sul punto vendita fisico. Square ha dichiarato che sta già lavorando per estendere il supporto anche alle vendite online e alle fatturazioni elettroniche, così da coprire l’intero spettro (e-commerce, pagamenti via link, ecc.) in aggiornamenti futuri.
Come funziona: Lightning Network e conversione istantanea
Ogni transazione BTC avviene off-chain tramite Lightning. Al momento del pagamento, il POS Square genera un QR code Lightning con l’importo denominato in BTC. Una volta ricevuto il pagamento Lightning, Square si occupa della conversione BTC-USD per i merchant che abbiano scelto di ricevere fiat. La conversione avviene in tempo reale al tasso di mercato corrente, così che l’esercente riceva l’equivalente in dollari senza subire esposizione al rischio di cambio.
Block non ha rivelato i dettagli dell’infrastruttura di conversione, ma è plausibile che utilizzi la liquidità di Cash App - che da anni offre acquisto/vendita di Bitcoin istantanei - o desk interni. Non risultano coinvolti né stablecoin né terze parti esterne: l’intero processo è integrato verticalmente nell’ecosistema Block.
Di fatto, Square funge da intermediario convertitore: si incarica di ricevere i satoshi dal cliente tramite Lightning e di accreditare i dollari al venditore, o viceversa. Vale la pena notare che, se il merchant preferisce ricevere direttamente BTC, Square mette a disposizione un wallet Bitcoin nativo nel pannello di controllo.
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Incentivi e disincentivi
Dal lato dei commercianti, l’adozione di Bitcoin via Square presenta diversi possibili benefici economici. Il più immediato è il taglio dei costi di transazione sopracitato.
Inoltre i pagamenti BTC non prevedono chargeback né commissioni di garanzia per frodi: ciò elimina un altro costo nascosto che i merchant spesso subiscono con i pagamenti digitali tradizionali (perdite da frodi, costi di assicurazione anti-frode, ecc.). L’incasso è garantito e definitivo appena il pagamento risulta confermato su Lightning, analogamente a quando un negozio incassa contanti in cassa.
Un altro vantaggio potenziale è la possibilità per i commercianti di diversificare parte della tesoreria in Bitcoin in modo automatico e disciplinato. Grazie alle Bitcoin Conversions, un business locale può accumulare gradualmente una riserva in BTC, magari l’equivalente di qualche punto percentuale degli incassi giornalieri, senza dover acquistare manualmente bitcoin. Questo abbassa la barriera d’ingresso all’adozione di Bitcoin come asset di riserva.
Lato clienti, invece, il quadro è meno allettante. Un consumatore medio americano oggi non ha vantaggi economici immediati nel pagare in Bitcoin anziché con i metodi tradizionali.
A differenza delle carte di credito, che spesso offrono reward, cashback o miglia ad ogni acquisto, pagare in bitcoin tramite Lightning non comporta sconti né programmi di punti universalmente riconosciuti.
L’aspra verità è che esiste persino un pesante disincentivo fiscale che pende sulle spese in bitcoin negli Stati Uniti. La normativa tratta infatti ogni pagamento in crypto come una cessione tassabile: in pratica, se i cittadini americani spendono Bitcoin, dovrebbero teoricamente calcolare l’eventuale plusvalenza rispetto a quando li hanno acquistati e pagare una tassa su quel profitto.
È una complicazione fiscale notevole che rende poco pratico l’uso quotidiano di Bitcoin, ma solo per chi voglia restare perfettamente in regola col fisco.
Troppo presto per la prova del nove
Se alziamo lo sguardo oltre l’hype, la realtà è semplice. E’ troppo presto per parlare di prova del nove e di giudicare, quindi, l’efficacia di Bitcoin come mezzo di scambio in base al successo o meno di questa iniziativa.
Oggi bitcoin non è ancora riserva di valore nel senso in cui lo è l’oro. Lo indica la capitalizzazione relativa, ma anche la diversa base di detentori, di usi istituzionali, di infrastrutture di custodia.
Eppure, proprio qui sta il valore della mossa di Square: l’infrastruttura per testare il mezzo di scambio è già pronta. Quando il mercato sarà pronto a realizzare la natura di Bitcoin, non si dovrà costruire nulla da zero. I binari esistono, dal POS in negozio fino al settlement in dollari con un click, passando per la possibilità di tenere una quota in bitcoin come cuscinetto patrimoniale.
E, nonostante anni di critiche e scetticismo, la tecnologia che rende tutto questo praticabile è il Lightning Network: pagamenti istantanei, costi marginali, irreversibilità. Il layer che molti davano per spacciato e che, invece, sta iniziando a fare il suo mestiere.



