Fermata #270 - Bitcoin su Signal?
Nasce il movimento per portare CashU, un'implementazione dell'e-cash chaumiano su Bitcoin, su quella che è considerata come l'app di messaggistica privata per eccellenza
Annuncio sponsorizzato
C’è un’eterna domanda tra i neofiti: “Una volta comprati, cosa posso comprare con questi bitcoin?”
Più o meno tutto, grazie a Bitrefill. Quanto ci vuole, per esempio, per acquistare un buono benzina direttamente da un wallet Lightning non-custodial? 30 secondi: vedere per credere.
Con Bitrefill puoi comprare voucher per prodotti e servizi direttamente in bitcoin (on-chain o Lightning). Oltre 10.000 opzioni di voucher disponibili in 180 Paesi. La creazione di un account Bitrefill non è obbligatoria, ma richiede solo un’e-mail e una password, nessuna verifica dell’identità.
Usa il codice “BITCOINTRAIN“ durante la creazione dell’account o al checkout per un extra-cashback del 10% sui tuoi acquisti.
Un gruppo di attivisti e sviluppatori Bitcoin ha lanciato la campagna Bitcoin for Signal per promuovere l’integrazione di pagamenti Bitcoin privati all’interno di Signal, nota app di messaggistica orientata alla privacy.
L’iniziativa - sostenuta pubblicamente anche dal co-fondatore di Twitter Jack Dorsey - propone di sostituire l’attuale sistema di pagamento in Signal, basato sulla shitcoin MobileCoin, con un sistema che utilizza Bitcoin e il protocollo Cashu. Lo slogan informale della campagna, “Private Messaging Needs Private Money”, riassume l’idea di fondo: alla messaggistica privata di Signal si vuole affiancare un denaro altrettanto privato. In questa fermata esaminiamo cosa significhi questa proposta, passando in rassegna il funzionamento di Signal e perché è amato da chi tiene alla propria riservatezza, il tentativo con MobileCoin, e come funziona Cashu con i suoi compromessi in termini di privacy e custodia.
Signal e la privacy al primo posto
Signal è considerata da molti l’app di messaggistica più sicura e rispettosa della privacy sul mercato. Tutte le chat e chiamate su Signal sono cifrate end-to-end con il Signal Protocol, ormai divenuto gold standard della crittografia: perfino WhatsApp, Messenger e altre piattaforme adottano il protocollo di Signal per proteggere le comunicazioni degli utenti. Ma la tutela della privacy in Signal va oltre la cifratura: il servizio è progettato per minimizzare i dati raccolti e conservati. Ad esempio, per impostazione predefinita non tiene traccia della tua rubrica, del tuo elenco di conversazioni, dei membri o nomi dei tuoi gruppi, dell’immagine profilo o della posizione. Signal ha anche introdotto la funzione “sealed sender” (“mittente sigillato”) per nascondere al server perfino l’identità del mittente di un messaggio, riducendo ulteriormente i metadati accessibili. Inoltre Signal è gestita da una fondazione non-profit finanziata tramite donazioni e non tramite pubblicità, il che la libera dall’incentivo di monetizzare i dati degli utenti.
Annuncio sponsorizzato
Con Relai acquistare Bitcoin non è mai stato così facile.
Relai è un servizio rigorosamente Bitcoin-only e, soprattutto, non-custodial. Gli euro inviati tramite bonifico o carta a Relai vengono convertiti automaticamente in bitcoin e trasferiti sul tuo wallet preferito: esterno o quello creato nell’app: in entrambi i casi sei tu ad averne il controllo.
Relai offre piani di accumulo automatizzati e commissioni a partire dallo 0,9%, oltre a singoli ordini con commissioni dello 0% per un massimo di €100 mensili. Se sei un individuo ad alto patrimonio o hai un’azienda e vuoi gestire volumi ampli, rivolgiti a Relai Private o a Relai Business.
Scarica l’app da qui e inserisci il codice “FEDERICO”.
Il passo falso con MobileCoin
Nel 2021 l’app introdusse in beta una funzione di pagamenti in-app, basata però su una criptovaluta chiamata MobileCoin (MOB). L’obiettivo dichiarato era offrire su Signal lo stesso livello di semplicità e sicurezza che l’app già garantiva per i messaggi, ma applicato ai pagamenti.
L’esperimento, come prevedibile, si è rivelato un flop. La funzione fu inizialmente limitata agli utenti nel Regno Unito e non si è mai estesa globalmente, anche perché MobileCoin non è facile da reperire o utilizzare: nel 2021 era scambiata su pochissimi exchange (inaccessibili ad esempio ai clienti USA).
Come conciliare allora il desiderio di pagamenti digitali con l’esigenza di privacy e decentralizzazione? La soluzione proposta dalla campagna Bitcoin for Signal è utilizzare Bitcoin come infrastruttura monetaria di base, abbinandolo però a un livello di e-cash Chaumiano (ovvero il protocollo Cashu) per garantire transazioni pienamente anonime. In altre parole, si combina la robustezza e universalità di Bitcoin con un sistema di gettoni digitali che funzionano come contanti elettronici: trasferibili tra utenti in modo privato, off-chain, istantaneo e a costo irrisorio.
Il problema di fondo è che i pagamenti direttamente sulla timechain, pur pseudonimi, lasciano tracce pubbliche. Cashu risolve questa criticità spostando le transazioni fuori dalla blockchain, in un circuito chiuso gestito da un mint (letteralmente una zecca digitale) che emette e riscatta token anonimi usando firme cieche (blind signatures).
Un utente che vuole ottenere Bitcoin “ecash” prima deposita una certa quantità di bitcoin on-chain o via Lightning a un servizio Cashu chiamato mint. Il mint in cambio rilascia all’utente dei token che rappresentano quel valore. Grazie alle firme cieche, il mint firma digitalmente i token senza poter vedere quali sta firmando: ciò permette all’utente di ottenere token non tracciabili individualmente. I token Cashu sono al portatore: l’utente li custodisce localmente nel proprio wallet e li può inviare ad altri utenti semplicemente trasferendo i token tramite un messaggio. Per spendere i token, il destinatario finale li presenterà al mint, che li riscatterà pagando l’equivalente in bitcoin (ad esempio via Lightning) e invalidando quei token così da prevenire la doppia spesa.
Ovviamente c’è un compromesso importante: il modello Cashu è custodial, ossia richiede di fidarsi del mint. Quest’ultimo infatti detiene effettivamente i bitcoin depositati (è un custode, simile a una banca comunitaria) e può in teoria sottrarsi al suo obbligo di riscattare i token. Per questo motivo Cashu è consigliato per piccole somme o pagamenti di importo limitato, un po’ come tenere del contante nel portafoglio per le spese quotidiane, mentre per i risparmi importanti è preferibile mantenere bitcoin on-chain o in Lightning in modo non custodial.
L’integrazione sarebbe solo per micropagamenti e transazioni tra amici o contatti fidati, non certo per gestire grandi patrimoni. Ma è lo stesso principio dei messaggi effimeri o delle chiamate sicure: Signal vuole offrire uno strumento in più per la quotidianità privata dei suoi utenti. Poter inviare un contributo a un giornalista indipendente, fare una colletta tra attivisti, ripagare una birra a un amico, il tutto all’interno di una chat protetta, rappresenterebbe un significativo passo avanti sia per l’usabilità di Bitcoin sia per la libertà personale.
Annuncio sponsorizzato
Diventa un vero e proprio miner con Braiins Mini Miner 101, il primo mini miner europeo progettato per chi vuole minare da casa senza fare rumore e con consumi quasi inesistenti.
Facilissimo da configurare, ancora più facile da confondere tra l’arredamento di casa. Come fanno le grandi mining farm, sei tu a poter scegliere se fare mining in pooling, oppure in solitaria.
40W di consumo, 1Th/s di potenza, connessioni Wi-Fi ed Ethernet: partecipa alla gara globale per il prossimo blocco, imparando in pochi, semplici, passi, il lavoro del miner.
Acquista il Braiins Mini Miner 101 con il 10% di sconto utilizzando il codice “BITCOINTRAIN” da questo link.




