Fermata #255 - Freedom Tech
Nascono BitChat e White Noise, servizi di messaggistica privata resistenti alla censura e sviluppati da figure di spicco del mondo Bitcoin: vediamo come funzionano.
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Nell’ultima settimana sono state annunciate due tecnologie che strizzano l’occhio a due valori chiave di Bitcoin: privacy e resistenza alla censura. Non si parla di denaro però, si parla di comunicazione, nello specifico di messaggistica.
Da un lato Jack Dorsey (co-fondatore di Twitter e CEO di Block) ha lanciato Bitchat, un’app di messaggistica che permette di comunicare senza Internet, sfruttando reti mesh Bluetooth. Dall’altro, Max Hillebrand (ex CEO di zkSNACKs, la società che era inizialmente dietro allo sviluppo di Wasabi Wallet) insieme al developer Nostr Jeff Gardner ha presentato White Noise, un’app di chat privata basata su Nostr e ispirata a Signal ma concepita per essere scalabile e resistente alla censura. Entrambe le tecnologie attingono ai principi di Bitcoin per offrire comunicazioni sicure, anonime e indipendenti da infrastrutture centralizzate, ciascuna però con un approccio diverso. Vediamo nel dettaglio come funzionano.
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Ecco qui un piccolo assaggio di Bitcoin Train Podcast.
Bitchat: messaggi off-grid su rete mesh Bluetooth
Bitchat è un’app di messaggistica offline che opera tramite reti mesh Bluetooth Low Energy (BLE), consentendo agli utenti di inviarsi messaggi senza connessione Wi-Fi o rete cellulare. Ogni dispositivo su cui è installata funge contemporaneamente da client e nodo di instradamento: i telefoni vicini formano reti locali che si collegano tra loro, facendo rimbalzare i messaggi da un utente all’altro in modalità peer-to-peer. In pratica, se un destinatario non è direttamente nel raggio d’azione Bluetooth del mittente, il messaggio può essere ritrasmesso attraverso altri dispositivi intermedi che lo inoltrano, estendendo così la portata complessiva della rete. Normalmente il Bluetooth copre circa 30-100 metri, ma grazie a questo meccanismo a maglia (mesh, per l’appunto) Jack Dorsey afferma che Bitchat può raggiungere distanze fino a 300 metri tra utenti, dato che ogni nodo funge da ripetitore e amplifica l’area di copertura. Questo rende l’app utile in contesti come festival affollati, manifestazioni o situazioni di emergenza in cui le reti tradizionali sono assenti o bloccate.
Privacy e decentralizzazione.
Un aspetto chiave di Bitchat è la totale assenza di server centrali o account utenti: non richiede numero di telefono, email né alcun dato personale per registrarsi. Ogni messaggio è cifrato end-to-end tra mittente e destinatario, e viene conservato solo temporaneamente sui dispositivi necessari a recapitarlo, senza mai toccare server centralizzati. I dati delle conversazioni non lasciano mai la rete locale: i messaggi per impostazione predefinita scompaiono automaticamente dopo breve tempo, aumentando la privacy e impedendo la conservazione involontaria di tracce. Come già dimostrato da precedenti app di messaggistica Bluetooth (ad es. Bridgefy, usata durante le proteste di Hong Kong), comunicare off-grid rende molto più difficile per attori esterni intercettare o bloccare le conversazioni.
Funzionalità attuali e future.
Sebbene Bitchat sia ancora in fase iniziale, offre già alcune funzioni interessanti. Supporta chat di gruppo, identificabili con nomi a forma di hashtag, che possono essere protette da password per garantire che solo gli invitati possano accedere alla conversazione. L’app è persino in grado di gestire messaggi verso utenti temporaneamente fuori raggio: un nodo può trattenere il messaggio e recapitarlo non appena il destinatario ritorna nel raggio d’azione della rete mesh, assicurando così la consegna offline appena possibile.
Jack Dorsey ha pubblicato un white paper tecnico che descrive l’architettura decentralizzata e le soluzioni di sicurezza di Bitchat. Sul fronte delle evoluzioni, è già prevista l’implementazione del Wi-Fi Direct in future versioni: questa tecnologia permetterà ai dispositivi di connettersi direttamente via Wi-Fi peer-to-peer, incrementando sia la velocità di trasmissione sia la portata della rete oltre i limiti fisici del Bluetooth. Si ipotizza anche un possibile supporto in futuro per altre tecnologie radio come reti LoRa a lungo raggio, che potrebbero ampliare ulteriormente gli scenari d’uso (ad esempio comunicazioni in aree rurali estese o in assenza totale di infrastrutture).
Bitchat al momento è in fase beta chiusa. Dorsey ha reso disponibile una prima versione su Apple TestFlight (la piattaforma di beta testing per iOS), ma in poche ore è stato raggiunto il limite massimo di 10.000 beta tester, riempiendo tutti gli slot disponibili. L’app non è ancora pubblicamente disponibile sugli app store tradizionali: Dorsey ha comunicato che Bitchat è attualmente in fase di revisione per l’App Store. Sarà quindi necessario attendere il rilascio ufficiale in produzione per testarla.
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White Noise: chat private e cifrate sul protocollo Nostr
Pochi giorno dopo l’annuncio di Dorsey ne è arrivato un altro, ancor più interessante. Potremmo forse definirlo il Signal decentralizzato: White Noise. E’ una tecnologia costruita su protocollo Nostr, lanciata come detto da Max Hillebrand e Jeff Gardner.
White Noise nasce dall’esigenza di colmare le lacune delle comunicazioni private su Nostr, che finora non offriva soluzioni robuste per chat di gruppo cifrate e messaggi diretti realmente privati. White Noise ambisce di fatto a portare su Nostr un livello di protezione delle conversazioni paragonabile a quello di Signal, ma senza i limiti di quest’ultimo in termini di architettura e dipendenza da server controllati.
Crittografia scalabile con MLS
La chiave tecnologica è l’adozione dello standard di cifratura Messaging Layer Security (MLS). Questo protocollo è concepito per fornire una cifratura end-to-end efficiente su larga scala, risolvendo i colli di bottiglia che emergono quando si prova a usare i sistemi tipo Signal in gruppi molto numerosi. Signal infatti utilizza un meccanismo crittografico eccellente per chat singole o piccoli gruppi, ma rallenta e diventa poco gestibile quando si aggiungono molte persone.
White Noise combina Nostr - e in particolare il sistema di identità basato su coppie di chiavi pubbliche/private – con la sicurezza offerta da MLS, unendo dunque un network aperto alla robusta cifratura end-to-end per gruppi su larga scala. MLS utilizza una struttura crittografica ad albero binario che permette di gestire l’aggiunta o rimozione di partecipanti in modo molto più efficiente rispetto ai tradizionali schemi: ciò rende possibile, almeno in teoria, scalare fino a migliaia o milioni di utenti in un gruppo cifrato senza compromettere le prestazioni. Un ulteriore vantaggio è che MLS protegge anche i metadati sensibili, oscurando in buona parte chi sta parlando con chi all’interno del network. In sintesi, White Noise fornisce a Nostr il pezzo mancante: chat dirette e di gruppo cifrate end-to-end, con un livello di privacy simile a Signal ma integrato in un ecosistema aperto.
Decentralizzazione e interoperabilità
Coerentemente con la filosofia Nostr, White Noise è costruito in modo senza punti di centralizzazione. I messaggi viaggiano tramite i relay: server pubblici o privati che inoltrano le comunicazioni. White Noise sfrutta questo meccanismo permettendo ad ogni gruppo di chat di definire un set di relay attraverso cui scambiarsi i messaggi. Se uno di essi decidesse di censurare un messaggio o risultasse offline, gli altri lo recapiterebbero comunque. I gruppi possono anche aggiornare la lista di relay utilizzati, aggirando eventuali tentativi di blocco o includendo un nuovo nodo fidato.
C’è poi il tema dell'interoperabilità. White Noise non è pensato per essere un giardino chiuso: al contrario, i suoi autori auspicano che diventi uno standard per la messaggistica decentralizzata. Se il client Nostr Primal integrasse il supporto a MLS, gli utenti potrebbero comunicare in modo sicuro con quelli di White Noise e viceversa. In pratica, MLS potrebbe essere integrato in altre app e piattaforme Nostr, così che un messaggio cifrato inviato da White Noise possa essere letto da un utente su un differente client compatibile, e viceversa. E’ un approccio ricorda quello delle email o dei protocolli aperti del web, anziché delle chat proprietarie: l’obiettivo ultimo è evitare la frammentazione e fornire a chiunque strumenti compatibili per comunicare in privato, indipendentemente dall’app specifica utilizzata.
White Noise ha appena lanciato la sua alpha pubblica (v0.1.0), indicata dagli autori come una versione ancora sperimentale ma aperta ai primi utenti e alla community per test e feedback. Il codice sorgente è open source e disponibile su GitHub. Quanto alla disponibilità dell’app, White Noise è scaricabile tramite lo Zapstore e, una volta superati i processi di approvazione, verrà pubblicata anche su Google Play Store per Android. Per gli utenti Apple, gli sviluppatori hanno reso inizialmente disponibile l’app via TestFlight (simile a Bitchat), ma stanno anche promuovendo l’uso di Freedom Store, una nuova piattaforma che consente di installare app su iPhone senza passare dai controlli Apple, nata per aggirare le restrizioni di Cupertino.
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Sono molto lieto che sia nato white noise, ma non credo per niente al binomio crittografia e chat a gruppi.
La possibilità della presenza di un attore malevolo nella chat aumenta in maniera esponenziale col numero dei suoi partecipanti. È impossibile pensare ad una chat con decine di utenti senza la presenza di un provocatore o di una spia.