Fermata #254 - Dieci Paesi senza tasse su Bitcoin
Quali sono le destinazioni più Bitcoin-friendly dal punto di vista fiscale? In questo approfondimento esaminiamo 10 Paesi dove le plusvalenze su Bitcoin sono tassate poco o nulla
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In Italia la tassazione sulle plusvalenze dalle cosiddette cripto-attività è destinata a diventare tra le più gravose d’Europa: dal 2026 l’aliquota passerà dall’attuale 26% al 33%, un livello superiore a quello applicato ai prodotti finanziari tradizionali e che pone persino dubbi sulla legittimità costituzionale della discriminazione. Diventa quindi interessante analizzare quali siano i Paesi con il miglior trattamento fiscale per Bitcoin, in particolare riguardo la tassazione delle plusvalenze, ossia il capital gain.
Nei capitoli seguenti passerò in rassegna 10 Paesi aggiornati al 2025 noti per la loro fiscalità favorevole. Darò priorità alle giurisdizioni europee a tassazione zero o agevolata per Bitcoin, per poi considerare anche alcuni importanti esempi extra-europei.
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Portogallo
Dal 2023 le plusvalenze derivanti da bitcoin e digital asset realizzate entro 12 mesi dall’acquisto sono tassate con aliquota fissa del 28%, analogamente agli altri asset finanziari. E’ invece esente da imposte il guadagno sui bitcoin detenuti a lungo termine: se si mantengono per più di un anno, la plusvalenza alla vendita resta tax-free.
Costo della vita e residenza: il costo della vita in Portogallo è relativamente basso rispetto ad altri Paesi dell’Europa occidentale. Lisbona e Porto hanno costi in crescita, ma restano più accessibili di metropoli come Londra o Parigi. Un cittadino italiano può stabilirvisi molto facilmente grazie alla libera circolazione in UE.
Germania
Come in Portogallo, le plusvalenze sui bitcoin detenuti per almeno 1 anno sono totalmente esentasse. In caso di vendita entro 12 mesi, invece, il guadagno viene considerato reddito tassabile secondo gli scaglioni IRPEF tedeschi; esiste però una piccola franchigia annuale di €600 di profitto esentasse (sopra tale soglia l’intero importo della plusvalenza è tassato).
Costo della vita e residenza: la Germania ha un costo della vita paragonabile a quello dell’Italia, con differenze a seconda delle aree. Città come Monaco o Francoforte sono costose (affitti alti, servizi cari), mentre altre città medio-piccole possono risultare più economiche di Milano o Roma. In generale l’efficienza dei servizi tedeschi e gli stipendi medi elevati compensano i costi. Anche in questo caso come per il Portogallo, per un italiano trasferirsi in Germania è molto semplice in quanto cittadino UE: basta registrare la residenza (Anmeldung) presso il comune una volta trovato un alloggio.
Malta
Malta offre indubbiaemte il miglior regime fiscale su Bitcoin in ambito Unione Europea. Vendere bitcoin con profitto non genera alcuna imposta sul capital gain, a condizione che l’attività sia considerata investimento personale e non trading professionale. Se infatti l’attività di compravendita è frequente e abituale, può essere riclassificata come attività commerciale e i profitti verrebbero allora tassati come reddito d’impresa. Tuttavia, per il comune investitore privato che detiene bitcoin come riserva di valore e li vende sporadicamente, Malta rimane estremamente vantaggiosa.
Costo della vita e residenza: il costo della vita è moderato, leggermente inferiore a quello delle grandi città italiane. Negli ultimi anni gli affitti e i prezzi degli immobili sono aumentati a causa dell’elevata domanda da parte di expat, ma in generale l’isola può risultare più economica che a Milano o Roma. Per la residenza, stesso discorso di Portogallo e Germania.
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Slovenia
Finché l’attività in Bitcoin è configurata come investimento privato e non professionale, il fisco sloveno non preleva imposte sul capital gain. Nel 2023 è stato però introdotto un prelievo forfettario del 10% sulle conversioni in valuta fiat e sui pagamenti in digital asset, con una franchigia di €15.000 annui. In breve, la tassa non si paga sulla plusvalenza ma sull’importo convertito in fiat, oltre i €15.000.
Costo della vita e residenza: la Slovenia ha un costo della vita generalmente inferiore a quello italiano. Lubiana, la capitale, è più economica di Roma o Milano in termini di affitti e prezzi dei beni, e lo è ancor di più la provincia. Trattandosi di Paese Ue, per la residenza vale lo stesso ragionamento dei Paesi precedenti.
Svizzera
La Confederazione elvetica non applica alcuna tassa sulle plusvalenze per gli investitori privati. Per essere considerati tali, però, ci sono diversi requisiti: detenzione dell’asset per almeno 6 mesi, nessuna attività professionale o di trading frequente, niente leva finanziaria, plusvalenze non superiori al 50% del reddito annuo. In caso contrario, le plusvalenze possono essere tassate come reddito ordinario e soggette a contributi sociali (AHV), a seconda del Cantone.
Va menzionato che esiste però la Wealth Tax su base cantonale: Bitcoin e i digital asset vanno inseriti nella dichiarazione del patrimonio e concorrono a determinarne l’imposta. Si tratta di aliquote indicativamente tra lo 0,5% e lo 0,8% annuo applicate sull’intero patrimonio netto.
Costo della vita e residenza: la Svizzera ha un costo della vita elevatissimo, tra i più alti al mondo. Città come Zurigo o Ginevra sono in cima alle classifiche per prezzi di affitti, servizi, ristorazione. Ottenere la residenza fiscale per un cittadino italiano non è automatico come nei Paesi UE. Un italiano può ottenere un permesso di soggiorno svizzero se dispone di un contratto di lavoro locale oppure se prova di avere mezzi finanziari adeguati per mantenersi. Le procedure sono più selettive rispetto all’UE, ma non proibitive.
Monaco
Il Principato di Monaco non prevede imposte sul reddito per le persone fisiche, pertanto non esiste alcuna tassazione sulle plusvalenze da investimenti, incluse quelle su Bitcoin. Non ci sono neppure imposte patrimoniali o sui dividendi personali. Ovviamente il rovescio della medaglia è che ottenere la residenza a Monaco è molto difficile: il Principato seleziona solo individui con sostanziose disponibilità finanziarie e requisiti di onorabilità.
Costo della vita e residenza: Monaco ha un costo della vita altissimo, probabilmente il più alto in Europa. Il piccolo territorio del Principato (2 km²) vanta il mercato immobiliare più caro al mondo, con prezzi al metro quadro e affitti proibitivi. Anche il semplice tenore di vita quotidiano - ristoranti, servizi, generi alimentari - è pensato per redditi elevati. Per trasferirsi a Monte Carlo è necessario dimostrare ingenti mezzi finanziari. In genere occorre depositare almeno €500.000 in un conto bancario monegasco, affittare o acquistare una proprietà nel Principato e ottenere l’approvazione delle autorità locali.
Cechia
Pur avendo finora applicato un regime fiscale standard sulle criptovalute, dal 2025 la Cechia ha introdotto un’agevolazione per gli investitori di lungo termine. A dicembre 2024 il Parlamento ha approvato una legge che esenta dalle tasse le plusvalenze su Bitcoin e criptovalute detenute per oltre 3 anni. Questa modifica (efficace dal 1° gennaio 2025) allinea la tassazione dei digital asset a quella già prevista per altri strumenti finanziari a lungo termine nel Paese. Inoltre, viene introdotta una soglia di esenzione annuale: se il totale dei guadagni rimane sotto le 100.000 CZK (circa €4.000) in un anno, tali redditi non sono soggetti a dichiarazione né imposizione.
Costo della vita e residenza: la Cechia presenta un costo della vita piuttosto contenuto rispetto all’Italia. Praga, la capitale, pur essendo la città più cara del Paese, rimane più economica di Milano o Roma per affitti, trasporti e generi alimentari. Al di fuori di Praga, il costo scende ulteriormente. La Cechia fa parte dell’Unione Europea, quindi per un cittadino italiano il discorso è analogo agli altri Paesi UE.
El Salvador
Grazie alla Ley Bitcoin del 2021, i guadagni ottenuti da operazioni su bitcoin sono esentasse in El Salvador. Nel 2023 il Paese è andato oltre, approvando una legge che elimina tutte le tasse relative alle cosiddette “innovazioni tecnologiche”. In base a questa normativa, non si pagano imposte sul reddito, plusvalenze né tasse patrimoniali sui proventi da attività nel settore Bitcoin e digital asset per individui e persino per alcune imprese.
Costo della vita e residenza: a fine 2023 il Parlamento ha approvato una legge che concede la cittadinanza per naturalizzazione accelerata a chi effettua consistenti donazioni in bitcoin a “progetti di sviluppo nazionali”, ma la cifra non è precisata. Il costo della vita in El Salvador è nettamente più basso rispetto all’Europa. Beni di consumo e servizi sono economici, così come gli affitti (al di fuori dei quartieri più ricercati della capitale). Di contro, le infrastrutture e i servizi non sono al livello occidentale e la sicurezza è stata storicamente un problema, anche se il governo Bukele sostiene di aver ridotto drasticamente la criminalità tramite l’applicazione della legge marziale, ancora in vigore. Non essendoci accordi di libera circolazione, un italiano deve richiedere un visto o permesso di soggiorno per stabilirsi in El Salvador, ma il Paese, come detto, offre canali preferenziali per investitori in bitcoin.
Emirati Arabi Uniti (Dubai)
Gli Emirati Arabi Uniti (in particolare l’emirato di Dubai) sono ormai sinonimo di paradiso fiscale moderno, grazie a zero imposizione sui redditi personali e a politiche pro-imprese. Negli Emirati non esiste imposta sul reddito personale né sulle plusvalenze. Questo vale anche per le transazioni in digital asset: acquisti e vendite di bitcoin da parte di individui non sono soggetti ad alcuna tassazione locale. Bisogna solo tenere conto che negli Emirati vige un’IVA al 5% sui beni di consumo, ma non ci sono altre tasse significative per i privati. Va segnalato che a partire dal 2023 gli EAU hanno introdotto una corporate tax del 9% sugli utili d’impresa, ma molte zone franche di Dubai permettono esenzioni anche a livello societario.
Costo della vita e residenza: il costo della vita a Dubai è alto, soprattutto se si mira a standard elevati: affitti in quartieri prestigiosi e scuole internazionali incidono parecchio. Grazie all’assenza di tasse sul reddito, però, molti expat ben pagati riescono a godere di uno stile di vita lussuoso. Ci sono anche opzioni più economiche nei quartieri periferici e il carburante ha prezzi contenuti. Ottenere la residenza negli EAU è relativamente facile per chi ha un impiego qualificato o intende avviare un’attività. Esistono diversi visti e permessi: ad esempio, il Remote Work Visa di Dubai consente a professionisti stranieri con reddito adeguato di vivere a Dubai per un anno lavorando da remoto. In alternativa, fondare una società in una free zone (con un costo di poche migliaia di euro) dà diritto a un visto di residenza rinnovabile. Anche l’acquisto di proprietà immobiliari sopra una certa soglia permette di richiedere il visto di residenza.
Singapore
La città-Stato del sud-est asiatico applica zero tasse sul capital gain in generale. Come in altre giurisdizioni, però, se l’attività genera reddito corrente - ad esempio ricevere pagamenti in bitcoin per beni o servizi, attività di mining, ecc. - questi vengono trattati alla stregua di redditi ordinari e tassati secondo le aliquote vigenti.
Costo della vita e residenza: Singapore presenta un costo della vita molto alto, paragonabile a quello di grandi metropoli globali. Abitazione e istruzione sono particolarmente costosi: acquistare un appartamento richiede capitali ingenti e anche gli affitti sono elevati. Il governo, inoltre, controlla il mercato dell’automobile tramite pesanti dazi, rendendo il possesso di un’auto un lusso per molti. Trasferirsi stabilmente a Singapore richiede di ottenere un visto di lavoro o investitore, non essendoci libero accesso come in UE. Le opzioni includono l’Employment Pass (per chi ha un’offerta di lavoro qualificato e salario elevato), l’EntrePass (per imprenditori che avviano startup) o il Global Investor Programme (che concede il permanent resident a chi investe somme considerevoli nell’economia locale). Per un giovane italiano senza offerte lavorative potrebbe non essere facile inizialmente, ma per figure nel campo tech/finanza le opportunità non mancano.
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Ciao Federico, nell’elenco dei Paesi che non tassano Bitcoin, hai dimenticato Panama zero capital gain su tutto. Buon lavoro !
Cordialità
Gianfranco