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Fermata #231 - Dare tempo al tempo
Qualcosa in cui le persone investono per il lungo termine può rispondere alla definizione di denaro? Può, questo denaro, essere utilizzato per gli scambi quotidiani? Una risposta a un dibattito sempre troppo generico
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La fermata di oggi nasce da un breve dibattito che ho avuto su X, pochi giorni fa, con George Selgin, economista americano e direttore del think thank libertario Cato Institute. Selgin, commentando il post di un altro utente, sosteneva:
“Nel corso degli anni, milioni di persone hanno adottato il bitcoin come valuta superiore per una serie di motivi diversi”. No, non è vero: per lo più hanno investito in bitcoin per guadagnare grazie al suo apprezzamento. Lo chiamano ‘HODLing’, e un asset che viene HODLed è un asset che non viene utilizzato come ‘denaro’.
"Millions of people over the years have adopted bitcoin as a superior money for lots of different reasons." No, they haven't: they've mostly _invested_ in Bitcoin to gain by its appreciation. They call it "HODLing," and an asset that's HODLed is one that's _not_ used as "money."
— George Selgin (@GeorgeSelgin)
5:30 PM • Feb 8, 2025
La posizione di Selgin rispecchia quella di un sentiment che è andato via via rinforzandosi a partire, soprattutto, dall’approvazione degli ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti, nel gennaio del 2024. La narrativa dei più scettici è ormai tra le più popolari: Bitcoin sarebbe stato cooptato dalla grande finanza che vuole limitarlo alla funzione di riserva di valore. La politica e i grandi fondi incentiveranno la custodia presso terzi per disinnescare il potenziale rivoluzionario di Bitcoin.
Per queste ragioni, secondo i critici, Bitcoin è e resterà unicamente un asset di investimento e ha perso le ambizioni iniziali di contante digitale.
Queste opinioni non sono solo fuori strada, ma ignorano completamente le caratteristiche necessarie a formare una buona moneta, oltre a essere sintomo di una grave carenza di lungimiranza. Vediamo il perché.
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Come funziona il denaro
L’affermazione dell’economista potrebbe essere smontata anche solo da una semplicissima provocazione. Se ciò che le persone utilizzano come investimento non può essere definito “denaro”, allora il dollaro americano, l’attuale riserva di valore più diffusa al mondo tramite i Treasuries USA, è quanto di più lontano dal denaro esista.
Naturalmente, le cose non stanno così.
Per rendere il tutto più chiaro serve partire dalla definizione di denaro. Nella sua opera “Human Action: A Treatise on Economics”, Ludwig von Mises ha dato questa spiegazione:
“Il denaro è ciò che serve come mezzo di scambio generalmente accettato e comunemente utilizzato. Questa è la sua unica funzione. Tutte le altre funzioni che le persone attribuiscono al denaro sono semplicemente aspetti particolari della sua funzione primaria e unica, quella di mezzo di scambio”.
La definizione, a una prima lettura, potrebbe sembrare coerente con quanto scritto da Selgin. Bitcoin non sarebbe considerabile denaro perché utilizzato come investimento. Ma questo non è affatto ciò che ha scritto Von Mises.
Quello che Mises intende con la sua puntuale descrizione è che lo scopo primario e finale del denaro è quello dello scambio per beni e servizi, ma per poter svolgere al meglio questa funzione servono altre componenti che sono non solo propedeutiche ma indispensabili. La riserva di valore è la più importante tra queste.
Facciamo un esempio pratico.
Chi di voi lavora con un contratto da dipendente, solitamente riceve un bonifico il 27 di ogni mese. Per facilitare la visualizzazione ipotizziamo che, anziché il bonifico, riceviate il salario in contanti. Quello che avete liberamente scelto di fare è di scambiare il vostro lavoro in cambio di pezzi di carta colorati. Per quale motivo avete effettuato una scelta simile? Perché sapete che potrete scambiare quei pezzi di carta colorati per cibo, elettricità, carburante - e per qualunque altra cosa di cui abbiate bisogno - sia nel breve che nel medio periodo. Siete ragionevolmente sereni, in buona sostanza, che con €100 potrete fare il pieno alla vostra automobile sia oggi che tra un mese e, con buona probabilità, anche tra sei mesi. Questo accade per vari motivi: fiducia nelle istituzioni e negli Stati, convenzioni sociali, status di corso legale e, soprattutto, il fatto che la banca centrale decida di stampare sì quei pezzi di carta colorati, ma di non farlo in quantità eccessive troppo velocemente.
Immaginate ora di vivere in una zona in cui circolano sempre pezzi di carta, ma con altri disegni e colori: si chiamano bolivares e vi trovate in Venezuela. Per il comportamento irresponsabile della banca centrale locale, la stessa quantità di pezzi di carta che oggi vi garantirebbe un pieno di benzina, tra due settimane vi permetterà a malapena di riempire il serbatoio a metà.
Sareste felici di essere pagati per il vostro lavoro con quei pezzi di carta?
Con ogni probabilità fareste ciò che provano a fare periodicamente milioni di venezuelani: usereste il vostro stipendio per comprare altri pezzi di carta colorati chiamati dollari statunitensi. Così facendo, sareste moderatamente sicuri di poter mantenere il vostro potere d’acquisto nel breve e medio periodo.
Mantenere il vostro potere d’acquisto: a che funzione farà mai riferimento, se non a quella di riserva di valore? I dollari americani sono la forma di denaro più diffusa e adottata al mondo proprio in virtù della capacità di conservare il proprio valore nel tempo. La funzione di riserva di valore è una conditio si ne qua non per un’efficace forma di denaro.
Non ha alcun senso provare a contrapporre la funzione di riserva di valore a quella di mezzo di scambio. La prima è funzionale alla seconda. Come direbbe Roy Sheinfeld, CEO di Breez, si tratta di una falsa dicotomia.
Serve pazienza
Cosa dire, invece, di chi crede che quella di riserva di valore sia l’unica funzione di Bitcoin? Come accennato sopra, scarsa lungimiranza.
Quello di formazione del denaro è un processo molto lento quando si parla di un denaro emergente dal libero mercato e non dall’imposizione legale. I passaggi per diventare la più efficace e diffusa forma di denaro al mondo sono chiari: prima riserva di valore, poi mezzo di scambio e, infine, unità di conto. Bitcoin ha il potenziale per ricoprire tutte e tre le funzioni meglio di qualunque altra valuta fiat, ma serve tempo: tanto tempo. Oggi, anno domini 2025, Bitcoin sta lentamente iniziando a essere considerato riserva di valore da alcuni fondi finanziari e da qualche Stato.

Progresso di Bitcoin nel processo di formazione del denaro.
Per le stesse ragioni di cui sopra, vi sentireste sereni a ricevere lo stipendio in pezzi di carta colorata il cui potere d’acquisto varia del 30% o del 50% nel giro di un paio di mesi? La volatilità non è amica dell’adozione come mezzo di scambio. E indovinate un po’: cosa servirà mai per ridurre la volatilità di un asset finito, la cui offerta non può essere manipolata? Serve liquidità, servono investimenti.
La volatilità diminuisce nel tempo grazie a… gli investimenti come riserva di valore
Se una moneta ha un circolante complessivo di $100 e un utente decide di venderne $10, l’impatto sul prezzo dipenderà direttamente dal rapporto tra la vendita e la liquidità totale del mercato. Supponiamo, per semplicità, che la domanda rimanga costante e che il mercato sia piccolo e poco profondo. Se il volume complessivo di ordini in acquisto è limitato, questa vendita potrebbe abbassare il prezzo della moneta anche del 10% o più. Allo stesso modo, se un investitore decide di acquistare $10 di quella stessa moneta, il prezzo potrebbe salire di una percentuale simile.
Ora, immaginiamo che nel tempo il circolante di quella moneta cresca grazie agli investimenti e all’adozione, arrivando a $1.000 di capitalizzazione. Se la stessa persona vende $10, l’impatto sul prezzo sarà molto minore, pari all’1%.
Questo dimostra un principio fondamentale: più un asset è liquido e capitalizzato, minore è la sua volatilità. La crescita della capitalizzazione di Bitcoin e il progressivo afflusso di liquidità riducono gli effetti delle singole transazioni sul prezzo, stabilizzando il suo valore e rendendolo sempre più adatto come mezzo di scambio. E sia ben chiaro che non si tratta di pure elucubrazioni teoriche, ma di quanto si è puntualmente verificato dalla nascita di Bitcoin a oggi: la volatilità media su 30 giorni è passata dal 15,5% del 2011 all’1,8% del 2025 e nel lungo periodo continuerà inevitabilmente la sua discesa.
Quando Bitcoin potrà diventare il miglior mezzo di scambio al mondo? Semplice: quando il suo tasso di volatilità sarà inferiore al tasso d’inflazione del dollaro statunitense. E se sapete come funziona la moneta fiat, il dollaro su tutti, sapete anche che non è una questione di se, ma di quando.
Basta dare tempo al tempo.
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